News
13/01/2021
«Istituti superiori, non solo didattica a distanza. Si lavori per una graduale riapertura»
Lavorare
per una riapertura graduale e modulata delle scuole superiori,
individuando criteri che consentano di alternare didattica in presenza e
a distanza tenendo conto dei differenti contesti territoriali e di
indici di rischio che non sono gli stessi su tutto il territorio
regionale. È quanto chiedono la segreteria confederale e il sindacato
scuola della Cgil Friuli Venezia Giulia, in un appello inviato al
presidente della Regione Massimiliano Fedriga.
«Pur
consapevoli della necessità, vista l’attuale andamento dell’epidemia,
di un forte ricorso alla didattica a distanza – sostiene il numero uno
regionale della Cgil Fvg assieme ad Adriano Zonta, segretario regionale
della Flc – riteniamo anche ineludibile un impegno per consentire il
ritorno in classe degli studenti, con le necessarie rotazioni e dentro
un quadro di pieno rispetto delle norme di sicurezza. Questo –
puntualizzano Pezzetta e Zonta – anche come segnale forte e coerente da
parte delle istituzioni sul valore fondamentale della scuola, già
reduce, non dimentichiamolo, da un anno 2019-2020 fortemente segnato
dalla pandemia negli istituti di ogni ordine e grado, con gravi
ripercussioni non solo sullo svolgimento della normale attività
didattica, ma anche sull’organizzazione di decine di migliaia di
famiglie nella nostra regione. Famiglie che giustamente chiedono, pur
consapevoli della necessità di contrastare l’epidemia, di dedicare alla
scuola quantomeno la stessa attenzione e lo stesso impegno con cui le
istituzioni e la politica cercano di limitare l’impatto della crisi su
altri settori della società e dell’economia».
Cgil
e Flc chiedono alla Regione «politiche coerenti e responsabili, che
tendano conto della valenza non soltanto didattica, ma anche sociale,
del ritorno in classe». Non senza sottolineare «la dedizione e il senso
di responsabilità con cui personale continua a garantire l’attività in
presenza dalle scuole dell’infanzia fino alle medie», assicurano che i
lavoratori sono pronti a fare la loro parte anche nelle superiori. Ecco
perché si chiede di puntare su un «mix sostenibile tra didattica a
distanza e in presenza, con percentuali di ricorso alla Dad modulate a
seconda delle diverse realtà territoriali, tenendo conto del differente
impatto sul sistema del trasporto pubblico e sul traffico urbano, ma
tenendo fermo l’obiettivo di garantire, a rotazione, il ritorno a
scuola di tutti gli studenti». Un ritorno a scuola cui era finalizzato
anche il piano di potenziamento del trasporto pubblico locale presentato
dalla regione lo scorso 4 gennaio e di fatto accantonato con
l’approvazione dell’ordinanza che ha decretato la chiusura delle scuole
superiori per tutto gennaio. Premesso che a quel piano, per la Cgil, si
doveva lavorare fin dalla scorsa estate, un potenziamento del sistema
dei trasporti, sostengono i sindacati, «era e resta uno degli interventi
chiave per affrontare l'emergenza Covid nelle scuole e per organizzare,
con il coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti, una rete di
servizi capace di alleggerire il peso dell’emergenza sanitaria sulle
famiglie».
Da
qui la richiesta finale di aprire immediatamente un tavolo che fissi,
«con il concorso dei sindaci, delle aziende sanitarie, delle aziende del
trasporto pubblico, dell’Usr e delle rappresentanze della scuola, nuove
misure volte a una riapertura degli istituti superiori in condizioni di
sicurezza, tra cui l’inserimento del personale scolastico docente e non
docente tra le categorie da sottoporre nel più breve tempo possibile
alla vaccinazione e il varo di una campagna informativa nelle scuole per
promuovere la massima adesione alla campagna».